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MONITOR 2019-2020 - Puntata 4 -17.10.2019
Dove va la scuola sarda? E’ uno degli interrogativi al centro dell’odierna puntata di Monitor. Con gli ospiti Francesco Feliziani, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale e Maria Luisa Ariu, segretaria regionale di Cisl Scuola, si proverà a fotografare l’avvio di anno scolastico, caratterizzato dall’alto numero di precari chiamati a sostituire gli insegnanti di ruolo (che mancano), soprattutto in alcuna materie. Su 1800 posti in ruolo da coprire assegnate solo 680 cattedre.
I molti ‘’buchi’’ in organico vanno a discapito dei ragazzi disabili che hanno bisogno dell’insegnante di sostegno. Uno su tre è un docente senza la preparazione specifica. Sul banco degli imputati i concorsi per la scuola del 2016 e del 2018 che non sono bastati a far fronte alla richiesta. E in attesa del Concorsone per medie e superiori nulla cambia.
Ma l’isola fa i conti anche con la dispersione scolastica. Secondo Open Polis in alcuni comuni nove ragazzi su dieci si ritirano dopo le scuole medie. E il dimensionamento (cioè il taglio di nuove autonomie scolastiche) applicato ‘’matematicamente’’ dal Ministero alla Sardegna senza tenere conto delle sue specificità, rende ancora più drammatica la prospettiva futura. La bassa scolarizzazione porta ad un ‘’analfabetismo funzionale’’ che di fatto crea una voragine tra la fascia di popolazione istruita e iperspecializzata e un’altra, sempre più consistente, destinata a non trovare collocazione nel mondo del lavoro.
I molti ‘’buchi’’ in organico vanno a discapito dei ragazzi disabili che hanno bisogno dell’insegnante di sostegno. Uno su tre è un docente senza la preparazione specifica. Sul banco degli imputati i concorsi per la scuola del 2016 e del 2018 che non sono bastati a far fronte alla richiesta. E in attesa del Concorsone per medie e superiori nulla cambia.
Ma l’isola fa i conti anche con la dispersione scolastica. Secondo Open Polis in alcuni comuni nove ragazzi su dieci si ritirano dopo le scuole medie. E il dimensionamento (cioè il taglio di nuove autonomie scolastiche) applicato ‘’matematicamente’’ dal Ministero alla Sardegna senza tenere conto delle sue specificità, rende ancora più drammatica la prospettiva futura. La bassa scolarizzazione porta ad un ‘’analfabetismo funzionale’’ che di fatto crea una voragine tra la fascia di popolazione istruita e iperspecializzata e un’altra, sempre più consistente, destinata a non trovare collocazione nel mondo del lavoro.