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SARDEGNA TURISMO 2023 - Puntata 2 - Cultura e Arte nel Sulcis Iglesiente
Il Sulcis è il protagonista della seconda puntata di Sardegna Turismo che si occupa di Cultura e Arte dei territori sardi. Tappa nell'isola di Sant'Antioco e il suo centro principale e Tratalias, nell'entroterra ma a poca distanza dalla costa del Golfo di Palmas.
Sant'Antioco, l'antica Sulky, ancora oggi evidenzia la sua storia nel borgo, nella parte più antica del paese. Il forte Su Pisu è una struttura militare che venne edificata nel 1813 quando il paese venne minacciato dalle incursioni dell'impero ottomano. La culla della cristianità sarda è nella Basilica dedicata al Patrono di Sardegna. La chiesa, tra gli edifici più antichi dell'Isola, conserva le catacombe precristiane nelle quali venne sepolto anche Antioco. L'altare, all'ingresso dell'ipogeo, risulta essere infatti la tomba di Antioco del quale nel 1615 sono state ritrovate le spoglie.
Un unicum di Sant'Antioco è il villaggio ipogeo che si sviluppa a poca distanza dalla basilica.
Il sito nasce come luogo di sepoltura in età punica.
Tratalias, un borgo di origine medievale, abbandonato nei primi anni 70 per il timore di allagamenti dovuti alla costruzione del nuovo bacino di Monte Pranu, era un centro di riferimento del mondo agricolo del Sulcis. L'Urbanistica conserva la divisione dei quartieri per ceti. La maggior parte delle costruzioni erano edificate in ladiri, mattoni di paglia e fango.
Al centro del borgo si trova la basilica romanica dedicata a Santa Maria di Monserat edificata nel 1213. Nella facciata, e all'interno, è visibile una scaletta a sbalzo che raggiunge il tetto della chiesa.
Nel vicino museo del territorio è conservato l'antico cocchio con il quale veniva trasportato, da Iglesias, il simulacro della Vergine di Monserrat oltre all'esposizione di fotografie antiche che testimoniano la vita quotidiana degli abitanti di Tratalias nei primi decenni del secolo scorso.
Un viaggio nel Sulcis è un viaggio nel tempo. Un territorio che vive ancorato a granitiche tradizioni e ad una storia millenaria che è ancora viva nelle strade acciottolate e nelle case dei borghi.
Sardegna Turismo Cultura e Arte nel Sulcis Iglesiente è curato da Luca Gentile con la regia di Federica Selis.
Sant'Antioco, l'antica Sulky, ancora oggi evidenzia la sua storia nel borgo, nella parte più antica del paese. Il forte Su Pisu è una struttura militare che venne edificata nel 1813 quando il paese venne minacciato dalle incursioni dell'impero ottomano. La culla della cristianità sarda è nella Basilica dedicata al Patrono di Sardegna. La chiesa, tra gli edifici più antichi dell'Isola, conserva le catacombe precristiane nelle quali venne sepolto anche Antioco. L'altare, all'ingresso dell'ipogeo, risulta essere infatti la tomba di Antioco del quale nel 1615 sono state ritrovate le spoglie.
Un unicum di Sant'Antioco è il villaggio ipogeo che si sviluppa a poca distanza dalla basilica.
Il sito nasce come luogo di sepoltura in età punica.
Tratalias, un borgo di origine medievale, abbandonato nei primi anni 70 per il timore di allagamenti dovuti alla costruzione del nuovo bacino di Monte Pranu, era un centro di riferimento del mondo agricolo del Sulcis. L'Urbanistica conserva la divisione dei quartieri per ceti. La maggior parte delle costruzioni erano edificate in ladiri, mattoni di paglia e fango.
Al centro del borgo si trova la basilica romanica dedicata a Santa Maria di Monserat edificata nel 1213. Nella facciata, e all'interno, è visibile una scaletta a sbalzo che raggiunge il tetto della chiesa.
Nel vicino museo del territorio è conservato l'antico cocchio con il quale veniva trasportato, da Iglesias, il simulacro della Vergine di Monserrat oltre all'esposizione di fotografie antiche che testimoniano la vita quotidiana degli abitanti di Tratalias nei primi decenni del secolo scorso.
Un viaggio nel Sulcis è un viaggio nel tempo. Un territorio che vive ancorato a granitiche tradizioni e ad una storia millenaria che è ancora viva nelle strade acciottolate e nelle case dei borghi.
Sardegna Turismo Cultura e Arte nel Sulcis Iglesiente è curato da Luca Gentile con la regia di Federica Selis.