VIDEO CLIPS - FOLKLORE E TRADIZIONE
UNU SONU, UNU BALLU, UNA LIMBA 2022
Rete Sinis Cultura e Spettacolo presenta "Unu ballu, unu sonu, una limba" speciale ideato e curato da Ambra Pintore con la regia di Massimo Sulis.
Il Parco dei Suoni di Riola Sardo a Oristano, una delle venue culturali più importanti in Sardegna, incastonata nelle cave dismesse darenaria di Su Cuccuru Mannu, si anima delle voci e degli strumenti che accompagnano il ballo comunitario in Sardegna.
Ospiti: Franciscu Sedda, semiologo,
Tenore Su Remediu di Orosei, Gruppo Folk Santu Jacu di Orosei, Gruppo Folkloristico Sindiese, Davide Caddeo, Cuntratu e Seneghe de Antoni Maria Cubadda, Daniele Giallara, Roberto Cadoni, Tenore Santu Larettu Silanus, Gruppo Folk Antonia Mesina di Orgosolo, Tenore Supramonte Orgosolo, Pierpaolo Vacca.
Un evento che ha l'ambizione di valorizzare la musica e il canto che nei secoli hanno accompagnato il momento corale più condiviso in Sardegna, quello del ballo. Danzare significa partecipare attivamente alla vita sociale del paese, un rito comunitario che ieri come oggi è vissuto con autentico sentimento. Sul tema del ballo la società sarda ha attraversato secoli di storia e di storie. Al centro del ballo si sono alternate trunfe, sulitos, organetti e fisarmoniche. A boghe 'e ballu, ovvero le quattro voci del coro a tenore che accompagnavano tutte le feste paesane, sono tra le voci più note e familiari dell'Isola. Cambiano le visioni e le modalità, ma non la passione che accomuna da sempre giovani e meno giovani. I palcoscenici hanno forse reso spettacolare una pratica magari più intima, ma allo stesso tempo hanno permesso una promozione inimmaginabile e incredibilmente coinvolgente non solo per gli stessi sardi ma anche per i tanti turisti affascinati dalle tradizioni.
«Pensare al prezioso patrimonio tradizionale sardo, significa anzitutto fare i conti con la vitalità di pratiche musicali e coreutiche che oggi esprimono emozioni e appartenenza a tante comunità isolane - commenta Ambra Pintore, ideatrice del progetto -. Riuscire a riconoscersi nel proprio paese, nelle tradizioni di appartenenza, investire le proprie risorse nello studio è uno dei modi per preservare nel tempo la tradizione del ballo, del canto a tenore, del canto a chitarra, della poesia improvvisata. È sempre più necessario creare occasioni di pregio che valorizzino il patrimonio vestimentario tradizionale, la musica, i canti, la varietà di balli che caratterizzano e differenziano i nostri meravigliosi territori».
Il programma è realizzato con il contributo della Legge 7 dell'Assessorato al Turismo della Regione Sardegna.
Il Parco dei Suoni di Riola Sardo a Oristano, una delle venue culturali più importanti in Sardegna, incastonata nelle cave dismesse darenaria di Su Cuccuru Mannu, si anima delle voci e degli strumenti che accompagnano il ballo comunitario in Sardegna.
Ospiti: Franciscu Sedda, semiologo,
Tenore Su Remediu di Orosei, Gruppo Folk Santu Jacu di Orosei, Gruppo Folkloristico Sindiese, Davide Caddeo, Cuntratu e Seneghe de Antoni Maria Cubadda, Daniele Giallara, Roberto Cadoni, Tenore Santu Larettu Silanus, Gruppo Folk Antonia Mesina di Orgosolo, Tenore Supramonte Orgosolo, Pierpaolo Vacca.
Un evento che ha l'ambizione di valorizzare la musica e il canto che nei secoli hanno accompagnato il momento corale più condiviso in Sardegna, quello del ballo. Danzare significa partecipare attivamente alla vita sociale del paese, un rito comunitario che ieri come oggi è vissuto con autentico sentimento. Sul tema del ballo la società sarda ha attraversato secoli di storia e di storie. Al centro del ballo si sono alternate trunfe, sulitos, organetti e fisarmoniche. A boghe 'e ballu, ovvero le quattro voci del coro a tenore che accompagnavano tutte le feste paesane, sono tra le voci più note e familiari dell'Isola. Cambiano le visioni e le modalità, ma non la passione che accomuna da sempre giovani e meno giovani. I palcoscenici hanno forse reso spettacolare una pratica magari più intima, ma allo stesso tempo hanno permesso una promozione inimmaginabile e incredibilmente coinvolgente non solo per gli stessi sardi ma anche per i tanti turisti affascinati dalle tradizioni.
«Pensare al prezioso patrimonio tradizionale sardo, significa anzitutto fare i conti con la vitalità di pratiche musicali e coreutiche che oggi esprimono emozioni e appartenenza a tante comunità isolane - commenta Ambra Pintore, ideatrice del progetto -. Riuscire a riconoscersi nel proprio paese, nelle tradizioni di appartenenza, investire le proprie risorse nello studio è uno dei modi per preservare nel tempo la tradizione del ballo, del canto a tenore, del canto a chitarra, della poesia improvvisata. È sempre più necessario creare occasioni di pregio che valorizzino il patrimonio vestimentario tradizionale, la musica, i canti, la varietà di balli che caratterizzano e differenziano i nostri meravigliosi territori».
Il programma è realizzato con il contributo della Legge 7 dell'Assessorato al Turismo della Regione Sardegna.